Lasciare in ammollo i mandarini per 3 giorni e 3 notti, cambiando l’acqua un paio di volte al giorno. Io questo passaggio avrei voluto saltarlo, ma siccome è la prima volta che preparo la marmellata non ho voluto fare personalizzazioni. E devo dire che ho fatto bene: i mandarini cambiano proprio consistenza, i pori si dilatano e la scorza si ammorbidisce. Scolare i mandarini e affettarli a rondelle piuttosto sottili, avendo cura di eliminare tutti i semi. E meno male che ho avuto cura! Qualcuno ti scappa comunque e, durante la cottura, accade l’inspiegabile fenomeno ultra fisico della “moltiplicazione dei semi”: anche se ti sembrava di averli tolti tutti, continuano a spuntare dalla pentola tipo fagioli magici. Mettere i mandarini in una pentola antiaderente, accendere il fuoco e aggiungere lo zucchero rimestando continuamente. Tenete il fuoco moderato e vedrete che nel giro di 5/10 minuti lo zucchero verrà completamente assorbito dalla frutta, che nel frattempo rilascia l’acqua. Procedere con la cottura a fuoco moderato. E’ importante (ahimè) continuare a mescolare: appena smetti un attimo la schiuma che si forma a galla si imbrunisce (significa che lo zucchero si sta caramellando e la vostra marmellata è buona da buttare). Adesso capisco a cosa servono i robot da cucina (Albi se leggi questo blog per robot da cucina intendo il Bimbi ultimo modello uscito. Il mio compleanno è il 4 luglio). Per schiarire la marmellata e per intensificare il sentore citrino, ho aggiunto verso la fine cottura il succo di un limone.
Nel giro di un’oretta ho visto l’acqua di cottura consumarsi e la marmellata si è rappresa: a quel punto ho frullato con il mixer ad immersione (potete decidere voi quanto, poco se come me amate sentire le scorzette sotto i denti – le adoro!) e ho spento il fuoco.
Nel frattempo avevo sterilizzato i barattoli: metteteli in un pentolone insieme ai coperchi e aggiungete acqua fredda fino a ricoprire il tutto. Portate ad ebollizione con coperchio e fuoco alto. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare prima di scolare. Dopo una ventina di minuti, eliminate parte dell’acqua ed estraete i barattoli con l’aiuto di una pinza
Versate la marmellata ancora calda nei barattoli, chiuderli con forza e adagiarli “a testa in giù” su un tavolo, ricoprendoli con un panno (mia nonna ci mette anche la coperta di lana) e lasciandoli riposare per 24 ore. Questo consente di creare il vuoto, così la vostra marmellata potrà essere conservata fuori dal frigorifero per alcuni mesi: la cantina è il luogo ideale perché non filtra luce e si mantiene fresca.
Tutte le foto delle varie tappe su http://guladelamajun.blogspot.it/2012/05/marmellata-di-mandarini-cinesi-e-son.html
Commenti dei membri:
Devo provarla