La mitica schiacciata di Pasqua, che poi proprio schiacciata non è, anzi il pregio sta proprio nella lievitazione che la fa somigliare piuttosto ad una torre, ha origini sospese tra Livorno e Pisa.
Meglio non approfondire e gustiamoci questo dolce pasquale e primaverile, dal gusto rustico e un po' asciutto, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso, o anche santo, dato il periodo tradizionale della sua produzione domestica.
Aggiungere il burro fuso, gli anaci, l'aroma di fiore d'arancio, il liquore, la scorza di limone, la farina (poco per volta) e, per ultimo, il lievito sciolto nel latte.
Imburrare bene lo stampo, versarvi l'impasto e far lievitare in un luogo tiepido per 5 ore, aiutando la lievitazione, se l'ambiente fosse freddo, con vapore sottostante o nel forno riscaldato per pochi minuti e poi spento.