Piadina romagnola classica con prosciutto crudo, mozzarella, pomodori e rucola
Piadina Romagnola classica con prosciutto crudo, mozzarella, pomodori e rucola
La Piadina ha origine antiche, come alimento povero delle popolazioni rurali, dall’impasto semplice. La prima testimonianza scritta risale all'anno 1371, quando nella Descriptio Romandiolae, il cardinal Legato Anglico de Grimoard, ne fissa per la prima volta la ricetta: "Si fa con farina di grano intrisa d'acqua e condita con sale. Si può impastare anche con il latte e condire con un po' di strutto".
In una planetaria versare la farina e amalgamarla con strutto, latte, sale e bicarbonato di sodio. Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto abbastanza sodo. Fare riposare per circa un'ora coperto con uno strofinaccio pulito a temperatura ambiente.
Suddividere l'impasto in pagnottelle che una volta stese con il matterello devono formare dei dischi (i miei più o meno tondi) della dimensione di circa 25/30 cm di diametro e uno spessore di circa 3/4 mm. Per stendere la pasta ricordatevi di avere a portata di mano della farina con cui strofinare il matterello per evitare che l'impasto si attacchi. A questo punto occorre pizzicarla con una forchetta su entrambi i lati per facilitare la sua cottura interna.
Tecnicamente, come consigliato da tutti i puristi della piadina romagnola, sarebbe meglio cuocerla su una teglia in ghisa o in terracotta. Io non ce l'ho purtroppo e quindi ho usato una semplice padella. Posso assicurarvi che il sapore era buono lo stesso. Il trucco è tenere un fuoco abbastanza allegro perchè la piadina romagnola deve cuocersi in fretta e caratterizzarsi con quei punti maculati più scuri.
A questo punto, non resta che farcirla con abbondante mozzarella fresca, rucola, pomodoro a fette e prosciutto crudo.