Giusto per non creare fraintendimenti…
Qui in Puglia i maritozzi nulla hanno a che fare con quelli romani tradizionalmente farciti con una nuvola di panna montata.
Si tratta invece di sofficissime trecce di pasta dolce, vendute nei panifici e nelle pasticcerie.
Ho ancora il ricordo da bambina di quando, con vorace golosità, addentavo quelle morbidissime briochine rivestite da un velo di zucchero semolato.
Nella ciotola planetaria (o a mano) mescolare prima le polveri e poi aggiungere i liquidi POCO ALLA VOLTA (aggiungete solo quello che le vostre farine assorbiranno, altrimenti vi ritroverete un impasto ingestibile).
In ultimo inserire il burro morbido e lavorare a lungo in modo da ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.
Formare una palla e metterla a lievitare in una ciotola imburrata, lontano da correnti d’aria, per 45 minuti (o comunque fino al raddoppio – magari in pieno inverno anche un’oretta).
Trascorso questo tempo, riprendere l’impasto, rovesciarlo sulla spianatoia infarinata e dare le pieghe
Stendere leggermente un lembo di pasta e poi riportarlo al centro. Prendere l’angolo che si è formato a destra, stenderlo leggermente e riportarlo al centro. Prendere l’altro angolo che si è formato sempre a destra, stenderlo leggermente e riportarlo al centro.Continuare in questo modo fino a chiudere il giro.
Rivoltare delicatamente l’impasto, lasciando le pieghe sotto, e farlo riposare per circa un quarto d’ora sulla spianatoia appena infarinata, coperto con un canovaccio.Trascorso questo tempo, riprendere la pasta e dar la forma di treccine.
Sistemare man mano i maritozzi ben distanziati su una teglia rivestita con un foglio di carta forno.
Spennellarli con la miscela di acqua e latte (conservare quella che avanzerà) e farli dare lievitare fino al raddoppio (per me 45 minuti in una giornata di primavera). Spennellarli nuovamente con la miscela di latte e acqua e cuocere in forno a 180 per circa 20 minuti (o comunque finchè non prenderanno un bel colore dorato – per me nella parte medio bassa del forno).
Una volta sfornati, i maritozzi andranno spennellati per la terza volta sempre con la stessa miscela di latte e acqua ed in ultimo cosparsi con dello zucchero semolato.
Il lievito madre può essere eventualmente sostituito con 20gr di lievito di birra fresco (oppure 5-6 g di lievito di birra disidratato), diminuendo di poco i liquidi (regolatevi sempre a seconda dell’assorbimento).
Grazie! La cercavo da tanto! L'avevo chiesta anche alla "vecchia" fornaia di tanti anno fa, ma suo marito è morto e lei non ricorda più nulla... ricorda solo che ci metteva anche un pochino di malto e la farina americana( mannitoba)....magari io ci provo a mettere qualche grammo di malto... ricordo ancora il profumo.....
Commenti dei membri:
Sembra buona, la proverò e poi vi farò sapere
Da provare
Maritozzi
Grazie! La cercavo da tanto! L'avevo chiesta anche alla "vecchia" fornaia di tanti anno fa, ma suo marito è morto e lei non ricorda più nulla... ricorda solo che ci metteva anche un pochino di malto e la farina americana( mannitoba)....magari io ci provo a mettere qualche grammo di malto... ricordo ancora il profumo.....
Buonissimi