Serve la stessa quantità di pangrattato e formaggio Parmigiano Reggiano grattugiato fresco: per quel che riguarda invece uova e brodo di carne, bisogna andare un po’ ad occhio.
Quelle che ho riportato io sono le dosi che poi usato per ottenere un ripieno sodo e compatto. In base all’umidità del vostro formaggio e del pangrattato forse potranno variare leggermente.
Scotta il pangrattato in una padella con qualche ramaiolo di brodo, in modo da ottenere un impasto compatto. Togli dal fuoco ed aggiungi il Parmigiano Reggiano in ugual misura rispetto al pangrattato, mescolando sempre per avere un impasto omogeneo.
Aggiungi un uovo per legare parmigiano e pangrattato, servirà anche a non far ammollare troppo il ripieno quando si cuociono i cappelletti. Lascia riposare e prepara la pasta. Mescola farina 00 e farina di semola su una superficie di lavoro, meglio in legno, e forma una fontana con un buco ampio e profondo nel mezzo.
Lì rompi le 4 uova, aggiungi l'olio ed il sale e comincia pian piano con una forchetta ad amalgamare uova e farina. Quando la consistenza è briciolosa, impasta con le mani aggiungendo se necessario qualche cucchiaio di acqua fredda.
Continua ad impastare, più si impasta e più si formerà glutine, dando resistenza alle sfoglie di pasta. Il movimento è di polso: spingi in avanti la pasta, poi riprendila, piegala sopra, e di nuovo allungala. Quando la palla di pasta sarà liscia, vellutata e non più appiccicosa, avvolgila nella pellicola trasparente e lasciala riposare per 30 minuti a temperatura ambiente.
Dopo i 30 minuti di riposo, tira la sfoglia. Qualunque sia il modo che preferisci usare con la macchina a mano, elettrica o il mattarello, tira una sfoglia il più possibile sottile, larga e regolare. Forma delle palline di ripieno grandi più o meno come nocciole e ponile sulla sfoglia, distanziate circa 2 cm l’una dall’altra.
Piega la sfoglia su se stessa a coprire il ripieno e poi con l’apposito stampino da cappelletti ricava tanti cuscinetti di pasta ripieni. Mettili su un vassoio spolverato di semola in modo che non si attacchino tra loro e al vassoio.
Come servirli: nel modo più classico, fatti cuocere pochissimi minuti in un brodo buono di carne e poi portati in tavola con una spolverata abbondante di parmigiano grattato. Come dice Elisa: sono molto più delicati rispetto a quelli di carne ma ti assicuro che nelle giornate fredde un bel piatto di “galegiant” è quello che ci vuole.
Non posso proprio darle torto! facilissimi da preparare, cuociono in un battibaleno e scaldano lo stomaco. Il ripieno rimane morbido, succoso e saporito nonostante i pochissimi ingredienti usati. Insomma, la pasta ripiena mi ha di nuovo conquistata.