La "scrucchiata" (o "sclucchiata")
Ingredienti
4
Preparazione
Preparazione30 min
Cottura20 min
- A questo punto, con un bel passapomodoro manuale di quelli che sono stati soppiantati da caccavelle tecnologicamente più avanzate e futuristiche, ma che tutti conserviamo sepolti sotto strati e strati di altro pentolame, utilizzando il disco coi buchi più stretti, passate tutta la polpa in modo da eliminare i semini.
- Ovviamente un po' di semini finiranno comunque macinati dentro la polpa, il che contribuirà a dare alla marmellata quel tipico sapore un po' tannico. Comunque il grosso dei semi verrà sicuramente eliminato, e di sicuro non ce li sentiremo sotto i denti quando l'andremo a mangiare.
- Ora riunite la polpa passata nel pentolone con le bucce e mettete sul fuoco portando ad ebollizione, quindi abbassate la fiamma. Non occorre dire che la pentola è meglio che sia di quelle d'acciaio a doppio o triplo fondo. Fate sobbollire dolcemente finché la quantità non si dimezza.
- A questo punto spegnete il fuoco e fate raffreddare la marmellata. Io, di solito, questa parte la faccio la sera, in modo da trovare l'uva cotta fredda l'indomani mattina. A questo punto, pesate la pentola con l'uva cotta. Ecco a cosa vi serve conoscere il peso della pentola, per poter sottrarre la tara, ed evitare di dover passare questa composta in un altro recipiente per la pesa, e poi di nuovo nella pentola.
- Ora, avendo io sempre usato l'uva fragola che è già parecchio dolce di suo, aggiungo una quantità di zucchero pari a un quarto del peso dell'uva. Se si usa uva Montepulciano, di sicuro ne servirà di più, ma comunque la dolcezza è sempre un fattore molto relativo che dipende dal palato di ognuno, per cui lascio ampia libertà di scelta sulla quantità di zucchero da impiegare.
- Quello che deve risultare chiaro è che la quantità di zucchero va misurata sulla quantità di uva già cotta e ristretta, e non su quella cruda.
Dopo aver aggiunto lo zucchero, rimettete sul fuoco, portate a bollore e abbassate la fiamma, lasciando cuocere ancora finché non si dimezza ulteriormente. Ovviamente si può fare sempre la "prova piattino" per vedere se raffreddandosi, la marmellata si addensa al punto giusto. - Prima di spegnere la fiamma, aggiungete una tazzina da caffé circa di miscticott', fate bollire ancora un minutino, dopodiché la invasate bollente, incoperchiate e capovolgete, come da manuale. Al mattino dopo, preparatevi una bella colazione con una bella fetta di pane tostato con un generoso cucchiaino di scrucchiata, e sentite che goduria quelle buccette sotto i denti.
Domande
Foto dei membri
Commenti
Vota questa ricetta:
09/03/2022
Il primo punto sembra non essere il primo. "a questo punto..." implica che ci sia stato qualcosa prima. sbaglio?
26/09/2014
Il nome scrucchijata deriva dal nome delle bucce degli acini di uva che, nel dialetto di alcuni paesi del chietino della val di Foro, si chiamano "scruccuje"
31/05/2014
Il suo nome è "la scurpicciat" poi ovviamente ogni paese ha il suo dialetto, lo zucchero non va messo è già abbastanza dolce di suo, è speciale per fare i dolci di Natale "li cacuinit" i calcionetti, i biscotti arrotolati , si ottengono facendo uno strato di pasta frolla di circa mezzo centimetro spalmarci uno strato di marmellata e poi avvolgerla su se stessa, infornare circa 30 minuti