Ed è questo, oltre a dell'ottima farina macinata a pietra, il segreto per ottenere degli ottimi necci. Dimenticavo, indispensabili per cuocere a dovere un neccio sono anche questi utensili chiamati con fantasia "ferri"!
Prendete una ciotola e versatevi dentro la farina passandola prima al setaccio -per evitare grumi- il sale, indi aggiungete gradatamente l'acqua fresca rimestando il tutto, otterrete un composto abbastanza fluido come da foto.
Nel frattempo avrete avuto l'accortezza di mettere a fuoco vivo entrambi i ferri fino a farli diventare decisamente caldi. A questo punto, aiutati dalla mezza patata, ungete la parte interna di entrambi i ferri.Versate due-tre cucchiai dell'impasto al centro del ferro che è sul fuoco senza splamare e sovrapponete l'altro ferro.
Meno di due minuti di cottura indi, stringendo i due ferri, rigirate il tutto e lasciare altri due minuti sul fuoco. Aprite i ferri e, se ben fatto, il neccio si presenta così, morbido e di un bel colore scuro staccandosi con facilità dal ferro pronto pronto per esser mangiato. Ripetere l'operazione partendo dall'ungere nuovamente i ferri per cucinare altri necci.
Adesso mettete un po di ricotta nel centro del neccio ed arrotolate tipo cannolo. Volendo si può aggiungere pinoli o nutella o canditi... A chi non piace la ricotta nessuno vieta di mangiare il neccio senza, è comunque buonissimo, in questo caso state mangiando il neccio a "biuscio". Altra variante è il neccio "guercio": all'impasto vengono aggiunti pezzetti di pancetta o ciccioli ed ovviamente niente ricotta. Il contrasto tra il docle della farina ed il salato della pancetta è spettacolare.
E dopo una giornata trascorsa sulle piste da sci o in passeggiate nei boschi una merenda a base di necci sorseggiando un buon the è una vera gioia.
Questa che ho descritto è la preparazione "moderna" del neccio. Quando il trascorrere del tempo aveva un'altro valore si usava preparare il neccio con i Testi che altro non sono che dischi di pietra arenaria con un diametro di circa quindici centimetri ed alti uno. Erano i tempi dove il focolare era sempre acceso... in breve si lasciavano riscaldare i testi nel fuoco, a parte avevamo lasciato bagnare in acqua tiepida delle foglie di castagno; a questo punto formavamo una pila dove si alternavano in testo, una foglia di castagno, l' impasto,una foglia di castagno ed un testo -ogni famiglia possedeva una quindicina di testi- il tutto veniva lasciato a cuocere vicino al fuoco per il tempo necessario...
Commenti dei membri:
Domenica provero a farli