Un tempo, quando la pesca era particolarmente abbondante, il saor era un gustosissimo sistema tradizionale veneto per conservare a lungo il pesce. Il trucco consiste nel friggere i pesci e poi immergerli in una marinata di cipolla e aceto. Questa ricetta vi darà gran soddisfazione anche con i filetti di trota.
Pulite le sarde eliminando testaa e viscere, lavatele delicatamente sotto un filo d’acqua fresca e lasciatele scolare per 30 minuti nel colapasta prima di completare l’asciugatura con carta da cucina.
Infarinatele nel setaccio per eliminare la farina in eccesso e tuffatele in olio bollente per 3 minuti, scolatele, posatele su carta assorbente e salatele.
In un tegame mettete le cipolle mondate, lavate e tagliate a rondelle sottili, vi basterà aggiungere mezzo bicchiere d’acqua per procedere a una cottura lenta e noterete che le cipolle si sfaldano dolcemente senza dorarsi.
Quando le cipolle sono trasparenti, prima di toglierle dal fuoco salatele e versate l’aceto.
Questo è il momento in cui potete aggiungere i pinoli e l’uvetta sultanina secondo la tradizione antica dei giorni di festa.
Disponete le sarde in una terrina e ricopritele con la composta di cipolle, procedendo a strati sino a esaurire gli ingredienti.
Le sarde in saor pretendono qualche giorno di riposo in luogo fresco e asciutto prima di essere gustate con la semplice compagnia del pane. Se le conservate in frigorifero, ricordatevi di toglierle qualche ora prima di portarle in tavola.
Commenti dei membri:
Ricetta bella e semplice.